Non tutti i bambini possono scegliere di fare sport. A Torino, come in molte città italiane, le barriere economiche, logistiche e culturali limitano l’accesso all’attività motoria, soprattutto nei quartieri periferici. Con il progetto SportUP, il comitato Uisp Torino ha costruito un’offerta gratuita e continua, pensata per raggiungere proprio chi resta fuori dalle proposte tradizionali.
Cinque le discipline attivate da fine marzo a fine giugno: nuoto, aikido, dodgeball, skateboard e longboard. Ogni attività è stata organizzata su base settimanale, in spazi messi a disposizione da centri sportivi, scuole e fondazioni locali.
Al Centro Polisportivo Massari e alla Piscina Lombardia, ai corsi di nuoto hanno partecipato bambine e bambini dai 7 ai 14 anni, con particolare attenzione a chi si avvicinava per la prima volta all’acqua. Tra loro anche diversi minori rifugiati ucraini e russi, coinvolti dall’associazione Divo e da famiglie in carico alla rete Torino Solidale. Il nuoto è diventato così non solo un’attività motoria, ma un’occasione concreta di interazione, autonomia e fiducia.
Sempre presso Massari si è svolto anche il corso di aikido, rivolto a bambini tra i 7 e gli 11 anni, mentre nella palestra E14 è partito il ciclo di dodgeball, una variante dell’hit-ball che ha coinvolto i più piccoli (8-12 anni) in giochi di squadra e attività propedeutiche al contatto e al coordinamento.
All’aperto, nel quartiere Mirafiori Sud, si è lavorato invece con skateboard e longboard, in collaborazione con Fondazione Mirafiori e nello Spazio Wow, con gruppi di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 18 anni. Le tavole, i caschi, le protezioni? Tutto fornito gratuitamente da Uisp. Il risultato: 15 giovani ogni settimana, in un’attività urbana e non competitiva che restituisce movimento e presenza negli spazi pubblici.
In tutto, 85 partecipanti,di cui oltre la metà provenienti da contesti arabofoni e russofoni. Gruppi misti, presenza regolare, coinvolgimento dei genitori. Secondo quanto riportato dagli operatori Uisp, per molti dei partecipanti si è trattato della prima esperienza in un impianto sportivo, in particolare per quanto riguarda le attività in piscina. La possibilità di accedere gratuitamente a spazi e percorsi prima percepiti come inaccessibili ha rappresentato per numerose famiglie un’occasione significativa di apertura e autonomia.
Le attività di Torino rientrano però in un’azione più ampia. SportUP è un progetto nazionale promosso da Uisp e finanziato da Sport e Salute SpA, attivo in 17 regioni e 18 città italiane, con l’obiettivo di offrire attività sportive gratuite a bambini e adolescenti (6-18 anni). L’intervento si concentra in aree periferiche o fragili, dove lo sport è più necessario e meno accessibile. Secondo i dati più recenti, infatti, in Italia quasi l’80% dei bambini tra i 6 e i 10 anni fa sport solo in ambienti chiusi e organizzati. Ma quando questi ambienti mancano o costano troppo, intere fasce di popolazione restano escluse. SportUP interviene qui, dove lo sport non c’è o non arriva facilmente. E lo fa creando reti, riducendo le distanze e mettendo al centro il diritto di muoversi. (Lorenzo Boffa)
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